giovedì 2 marzo 2017

CRESTE della SIBILLA


REGIONE : MARCHE - PARCO dei MONTI SIBILLINI

Escursione molto panoramica praticamente al centro del parco dei monti Sibillini, spettacolari viste sugli altipiani di Castelluccio, sul monte Vettore il piu' alto della catena, sul monte Bove a sulla pianura che digrada verso il mare.

Il dislivello non e' elevato in quanto si parte da una quota gia' abbastanza alta, dopodiche' pur con qualche saliscendi si rimane sempre in quota e sempre sopra i 2000m.

Si lasciano le auto al parcheggio degli impianti di risalita invernali del monte Prata, il parcheggio e' grande e in estate c'e' sicuramente posto per tutti;

Per chi proviene da Visso, deve prendere in direzione Castelsantangelo sul Nera e Castelluccio di Norcia, fare tutta la salita fino ai 1496m di Forca di Gualdo (da non confondere con Spina di Gualdo che invece rimane sulla stessa strada ma piu' in basso, intorno ai 1300m), quindi proprio al valico voltare a sinistra seguendo l'evidente indicazione per gli impianti del monte Prata.

Per chi proviene da Norcia, deve seguire le indicazioni per Forca Canapine, per poi deviare a sinistra verso Castelluccio di Norcia (circa a quota 1400m), scendere al Pian Grande, risalire a Castelluccio scendere ancora al Pian Perduto risalire a Forca di Gualdo.

Per chi proviene da Arquata del Tronto deve salire a Forca di Presta, scendere al Pian Grande poi come sopra.

Il ristorante (la Baita) che si trova proprio sul parcheggio, dalla scomparsa del gestore Montalbini e' chiuso.

Dando le spalle al ristorante, si comincia a camminare verso destra, si supera la fontana proprio sulla strada e si prosegue lungo la comoda sterrata chiusa poco piu' avanti da una sbarra.

La strada bianca prosegue per un paio di chilometri, fino alla fonte della Jumenta, dove in caso arriviate troppo presto (e solo in estate) e' molto probabile trovare un gregge di pecore con relativi cani pastore, che invece piu' tardi saranno per campi.

Dalla fonte (ultimo approvvigionamento idrico) si prosegue sulla sinistra, seguendo l'evidente traccia che sale a mezza costa, inizialmente verso il monte Bove, per poi volgere verso destra dirigendosi verso il monte Porche.

Giunti al piccolo pianoro (Sella 2090m), si ha una bella vista sullo sperone roccioso di Palazzo Borghese e una prima veduta del Vettore e del Redentore.

Da qui si prosegue quasi inventandosi i tornanti sulla sinistra della Sella, verso la cima del Porche che si raggiunge in poco tempo a quota 2233m.

Dalla cima del Porche, e' ben evidente il sentiero che, sempre sulla cresta, con ripetuti ma non impegnativi saliscendi, va verso la cima del monte Sibilla.

Prima pero' occorre passare per i 2221m di quota della Cima Vallelunga, da dove le creste della Sibilla e la strada sterrata che sale dal rifugio Sibilla sono ben visibili.

A passo lento e con qualche sosta, considerate circa 1 ora dalla cima del Porche alla Cima Vallelunga ed un'altra ora per la Cima della Sibilla.

Avvicinandosi a quest'ultima, la cresta si fa' decisamente piu' affilata, ma non ci sono mai passaggi pericolosi, nemmeno quando si deve mettere mano alla roccia aiutandosi per salire gli ultimi gradoni che conducono ai 2173m del monte Sibilla.

La blasonata Grotta della maga Sibilla, non e' direttamente visibile, tutti i commenti sentiti a riguardo mi hanno consigliato di risparmiarmi la seppur poca fatica di andare a vederla.

Il panorama e' sicuramente spettacolare, non si vedono piu' gli altipiani di Castelluccio, si vede invece il grande anfiteatro (valle di Pilato) formato dal Redentore e dal Vettore, alla base del quale (non visibile) si trova il lago di Pilato e il paesino di Foce piu' a valle, la lunga cresta nord del Vettore, la pianura verso Ascoli fino al mare, quindi il monte Priora, alla base del quale scorre il Tenna che ha dato vita alla famosa e strapiombante gola dell'Infernaccio.

Il rientro puo' avvenire per la stessa via di cresta, ma per evitare di fare la stessa strada, il percorso una volta incrociata la fine della strada bianca che sale dal rifugio Sibilla, volta a destra, scendendo rapidamente sui prati fino ad intersecare una piccola traccia decisamente poco frequentata che, quasi sempre a mezza costa, volta a sinistra, taglia la valle Lunga e sbuca circa a meta' strada tra cima Valleinfante e la cima del monte Porche; il dislivello di questo tratto e' assimilabile a quello che si farebbe rifacendo a ritroso i saliscendi sommitali.

Si ripassa per la fonte della Jumenta, quindi sulla stessa strada bianca si torna al parcheggio di monte Prata.

Il percorso ha uno sviluppo di circa 20km per 1350m di dislivello (750m circa se si opta solo per la cima Vallelunga).

LUGLIO 2012