sabato 19 novembre 2016

ASSISI SPOLETO MARMORE


REGIONE: MARCHE - UMBRIA - CICLOTURISMO

Percorso tra Marche ed Umbria, da effettuarsi in piu' giorni, io l'ho fatto con la bici da cicloturismo, con borse, tenda e sacco a pelo, quest'ultimo decisamente superfluo, visto il caldo africano del periodo.

Due sono le cose che volevo vedere durante il tragitto:
la ciclabile di recente realizzazione tra Assisi e Spoleto e la vecchia ferrovia Spoleto Norcia, che le organizzazioni stanno cercando di far diventare piu' ciclabile di quanto non sia attualmente.

1° giorno:

In breve: MOLINACCIO - VALICO di FOSSATO - FOSSATO di VICO - GUALDO TADINO - CASACASTALDA - VALFABBRICA - SAN GREGORIO - ASSISI.

Orbene, si parte:
sono partito dalle Marche, dalla localita' Molinaccio a qualche chilometro da Fabriano e dal confine con l'umbria, in direzione di quest'ultima, superando il Valico di Fossato.

Discesa sulla vecchia sede stradale, fino al bivio per Fossato di Vico, dove si volta a sinistra e ci si dirige verso Gualdo Tadino.

Raggiunta anche questa cittadina, si prosegue in direzione Assisi, ignorando pero' il cartello che con una scorciatoia di pochi chilometri, inviterebbe a passare per il valico di Montemezzo (direzione Morano).

Si lascia indietro il traffico di Gualdo, per ritrovare quello che sale a Casacastalda, quindi Valfabbrica, proseguendo sulla strada principale fino a Pianello, dove si volta a sinistra in direzione San Gregorio.

Si tratta di una scorciatoia per Assisi, non e' tutta pianura, ma non ci sono nemmeno salite impegnative e da' la possibilita, di visitare un paese che dall'esterno appare come un paesino fortificato medievale, con le mura antiche e i fori dove una volta c'era il ponte levatoio.

Giunti a ritrovare la strada principale che da Assisi porta a Bastiola, si volta a destra e in circa 1km pianeggiante, si e' al campeggio internazionale Assisi, oppure al hotel Green praticamente confinanti.

Al mio arrivo, alle 19.40, con un caldo infernale, l'istruttore di spin bike del campeggio, che sta' facendo sudare una nutrita folla di adepti, fa' notare loro, quel ciclista carico come un somaro, e una signora mormora: "deve essere straniero", ed io penso: perche' solo gli stranieri sono tanto fuori di testa da girare con una bici da 30kg?.

Ho scelto questo camping, solo per questione di tempo, essendo partito nel pomeriggio dopo il lavoro, non avevo voglia, di arrivare ad un altro camping (Fontemaggio), per il quale occorre attraversare Assisi (tutta salita) fin quasi all'eremo delle Carceri, mi ripropongo di visitarlo a fine stagione, per una bella escursione sul monte Subasio.

Sulla qualita' del campeggio, nulla da ridire, solo i prezzi mi hanno lasciato leggermente perplesso.

Mi hanno fatto pagare la piazzola per la tenda, senza elettricita' e null'altro, la bellezza di 23 euro, ma almeno internet sara' gratis ... ah no, ecco qua le tariffe, 2 euro l'ora, mmmmhhh, ma almeno ci sara' la carta igenica nei bagni ... no nemmeno quella ..., voi fate come volete, ma questo campeggio a me, non mi rivede mica.

San Francesco era il poverello di Assisi, evidentemente i suoi compaesani moderni vogliono rifarsi.

Il ristorante annesso invece, offre una buona cucina, anche tipica umbra a prezzi normali.

La balera (o quello che era), canta a squarciagola fino a mezzanotte, mentre la discoteca (o quello che era) poco lontana, prosegue l'opera disturbatoria fino alle 4 del mattino, ergo: non ho dormito un c..zo.

2° giorno:

In breve: ASSISI, BEVAGNA - SPOLETO - FORCA di CERRO - SANT'ANATOLIA di NARCO - FERENTILLO - MARMORE

Sveglia all'alba, visto che sara' un altra giornata di caldo africano, gli uccelli che popolano gli alberi del campeggio fanno un casino tale che chi ha il sonno leggero, alle 5 e' gia sveglio.

Per le 7.20 ho gia' chiuso tutto nelle borse della bici, riempio la borraccia e parto.

Seguendo fedelmente il percorso GPS scaricato, salgo per qualche chilometro verso Assisi, dove tra l'altro, nonostante sia sabato mattina e nonostante sia abbastanza presto, c'e' gia' un traffico della madonna.

Se volete visitare la citta', conviene farlo il giorno prima, perche' seguendo il tracciato, ci si allontana subito dalla civilta', si imbocca infatti una stradina sulla destra, in forte pendenza che ci riporta nel fondo valle.

Ora non mi metto a spiegare, tutte le svolte, sappiate solo che fino a Bevagna, si passa sempre su stradine esistenti, il percorso GPS e' molto affidabile, c'e' un primo tratto di circa 500m su breccino e poi c'e' un tratto piu' lungo di circa un paio di km, su sterrato comunque ben battuto, per arrivare a Cantalupo.

A Bevagna, si passa proprio per i vicoletti del centro, fino a sbucare nella piazza principale, dove un paio di bar mi hanno permesso di fare la prima colazione di giornata.

Da Bevagna, inizia il percorso ciclabile, su sede propria, che in circa 26km, passando generalmente sugli argini dei fossi, permette l'arrivo a Spoleto; e' quasi tutta asfaltata tranne brevi tratti in concomitanza dei sottopassaggi;

tra un segmento di ciclabile ed il successivo, soprattutto verso Spoleto, puo' capitare di trovare un mucchio di terra per impedire l'accesso alle vetture, bisogna deviare su prato per riprendere poi dall'altra parte, una cosa insolita ma che non da' troppo fastidio.

Entrati a Spoleto, prima di ingolfarsi tra i vicoli ed il traffico, seguendo il percorso GPS, si prosegue in modo da uscire dalla citta' il prima possibile, dirigendosi subito verso la salita di Forca di Cerro.

Il valico presenta sempre pendenze pedalabili, generalmente tra il 5 ed il 7%, la sommita' e' posta a 730m di quota.

Verso i 3/4 della salita, si incontra un viadotto ferroviario che scavalca la strada, si tratta del vecchio percorso della ferrovia Spoleto Norcia, che dovrebbe essere ripristinata come pista ciclabile, ma attualmente non so' a che punto siano i lavori.

Il viadotto suddetto e' sicuramente chiuso, mentre il tratto successivo (verso il valico), potrebbe essere fattibile (almento in MTB), c'e' pero' una galleria, di circa 2km, la piu' lunga del tracciato, che fino a qualche anno fa' era chiusa per evitare pericoli, ora non so' come sia.

Ovviamente per evitare di trovare la galleria chiusa, proseguo sulla strada asfaltata, fino al valico, quindi tutta discesa in direzione Sant'Anatolia di Narco, dove, poco prima di immettersi sulla strada principale (la Valnerina), si trova una fontanella, lungo la ciclabile invece, non c'e' modo di prendere acqua.

Un bar ristorante, e' presente poco piu' avanti.

Da qui sono circa 30km, sempre seguendo la strada di fondovalle (statale della Valnerina), passando anche per Ferentillo, famosa per le mummie (visitabili) e per la falesia che richiama centinaia di climber.

Non mancano nemmeno bar, ristoranti e fontane lungo il percorso.

Giunti quasi a Terni, se siete fortunati, potete vedere dal basso le famose cascate delle Marmore, che vengono aperte ad orari prestabiliti, io ero in ritardo ed evidentemente stavano chiudendo i rubinetti.

Dopo le cascate e la breve galleria, un piccolo incrocio sulla sinistra indica Piediluco, per cui si volta e si comincia a salire, attraversando il paesino di Papigno, per poi tornare sulla strada principale che da Terni porta appunto al lago di Piediluco.

Giunti al paesino di Marmore, si entra con decisione nel parco e si cerca il campeggio, dove ad un costo decisamente piu' abbordabile (8 euro), vi daranno ristoro, ombra e tranquillita'.

L'ingresso alle cascate e' a pagamento, ed e' ad appena 100m dal camping, inoltre il parco, offre numerosi parcheggi e prati per svagarsi in compagnia.

3° giorno

In breve: MARMORE - FORCA di ARRONE - ARRONE - FERENTILLO - SANT'ANATOLIA di NARCO - VECCHIA FERROVIA SPOLETO NORCIA (tratto a valle) - BORGO CERRETO - VISSO - LA MADDALENA - MUCCIA - CAMERINO - PIORACO - CANCELLI

La parte iniziale del percorso di ritorno, ricalca un po' la tappa finale del giorno prima, quindi per differenziarla, ho preferito dirigermi verso Piediluco ed il suo lago, per poi puntare al facile valico di Forca d'Arrone a quota 509m.

Tutta discesa per tornare sulla statale della Valnerina, dove si volta a destra passando per Ferentillo e per Sant'Anatolia di Narco.

Fatta la dovuta sosta al bar, avete due possibilita': si puo' proseguire su strada asfaltata in direzione Visso oppure si puo' prendere il tratto di vecchia ferrovia Spoleto Norcia, che in questi primi chilometri e' stata sisemata con del breccino stabilizzato, non e' asfaltata ma e' fattibile anche con bici da corsa.

Fino a Vallo di Nera, la ciclabile corre parallela alla statale Valnerina, mentre in corrispondenza di un ponticello che permette di passare da una parte all'altra del fiume Nera, le cose cambiano, in quanto i lavori per la sistemazione della ciclabile, terminano qui.

Ora, se avete una bici da strada, dovete assolutamente voltare a sinistra e tornare sulla statale, mentre se siete in MTB o come nel mio caso con una bici da cicloturismo, potete provare a concludere la ciclabile, anche perche' la parte piu' bella e caratteristica e' proprio quella che deve venire.

Il fondo non e' piu' stabilizzato, si pedala quindi su una classica stradina di campagna, con sassi, qualche pozzanghera, qualche rovo ecc...

Si susseguono le vecchie stazioncine della ferrovia, le gallerie (corte) scavate nella roccia, fino ad arrivare ad un ponticello che determina la fine del percorso (almeno finche' non verra' ripristinato fino a Norcia).

Si esce a Borgo Cerreto, dove si volta a destra sempre in direzione Visso, si passa un piccolo negozietto di prodoti tipici aperto anche la domenica e dove potete farvi fare un bel panino con le prelibatezze del luogo.

Mancano ancora una ventina di chilometri per arrivare a Visso, quasi sempre pianeggianti, dovete solo prestare attenzione ai numerosi Valentino Rossi, che vengono a provare le moto in Valnerina invece che in pista.

Giunti a Visso, breve valico permette di scendere verso Muccia, quindi ancora salita per arrivare alla perifieria di Camerino, discesa e pianura fino all'incrocio con rotatoria, dove si prende per Pioraco.

Sono passato all'interno del paese, su pettate al 16%, che potete evitare rimanendo sulla strada principale.

Superata l'area di sosta attrezzata per camper di Pioraco, si prosegue in direzione Fiuminata, fino al bivio Ercole, quindi valico di Campodonico, Serradica, Cancelli per arrivare finalmente al punto di partenza.

Tutti i waypoint rappresentano le fontane incontrate lungo il percorso.

LUGLIO 2011

ATTENZIONE: a seguito dei forti terremoti del 2016, la Valnerina ha subito diverse frane importanti, la ciclabile della vecchia ferrovia (che era aperta e perfettamente funzionante), e' stata chiusa precauzionalmente, occorre verificare, la possibilita' di entrare nelle varie gallerie, in particolar modo quella lunga 2km.

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