sabato 19 novembre 2016

CENGIA dei FIUMARELLI


REGIONE : MARCHE - TREKKING

A chi e' capitato di percorrere la val di Panico, non potra' non aver notato le spettacolari e imponenti pareti alla sua sinistra, contrafforti rocciosi che in pratica sono alla base del monte Rotondo, sulla destra, piu' lontano, l'imponente mole del monte Bove.

Questo percorso, seppur breve, regala decisamente forti emozioni, perche' in pratica, corre proprio a circa meta' altezza delle pareti di roccia, su una cengia, nemmeno difficile, che e' quasi impossibile da vedere a chi non sa' della sua esistenza, con un buon binocolo e sapendo dove guardare, la si potrebbe vedere dalle creste del monte Bove nord.

Il tragitto parte dal paesino di Casali di Ussita, dove una dozzina di posti, permettono di lasciare l'auto.

Si parte subito in salita, voltando subito a destra dopo il rifugio Casali su sterrata, per poi prendere la successiva a sinistra dopo appena 100 metri.

Questo tratto presenta delle pendenze accentuate che, unite al fondo a volte un po' sassoso, fanno "alzare subito la temperatura", prima sosta alla fontana "intermittente" appena arrivati sui prati.

Da qui si vedono bene le pareti di roccia, impossibile pero' determinare dove si andra' a passare, sembra tutto verticale.

Si abbandona la sterrata che salirebbe al rifugio del Fargno, passando su esili tracce nei campi, brevi recinti oramai abbattuti non rallentano il passo.

Bisogna salire di circa 100 metri di quota, se vi riesce, cercate di individuare un faggio non proprio piccolo e quasi secco, indica che siamo vicini all'imbocco della cengia, altrimenti provate a seguire il GPS.

Una volta arrivati sulle rocce, bisogna cercare di prendere subito la traccia piu' battuta, le altre comunque, o si ricollegano o muoiono, la via e' una sola.

Imboccata la cengia e' adesso impossibile sbagliarsi.

Il fondo e' abbastanza largo per una persona, a monte non c'e' una parete verticale, ma il pendio abbastanza ripido della montagna, mentre a valle, ci sono diverse centinaia di metri di pareti verticali e strapiombanti, che pero' fanno piu' impressione a vederle da lontano che a camminarci sopra, a meno che non vi spingiate ad osservare l'abisso, cosa abbastanza sconsigliata !!!

Giunti ad un pulpito di roccia, si e' probabilmente sulla parte piu' strapiombante del percorso, alcuni fix fissati a terra, indicano che qualcuno ci si cala in corda doppia da quest'altezza.

Appena girato l'angolo, ci si trova dinanzi a due belle cascate, la cui acqua arriva quasi dal monte Rotondo, meglio visibili in primavera, secche o quasi in tarda estate.

Il sentiero continua ancora inoltrandosi nei meandri del monte, per uscire su di un altro pulpito, da cui si puo' ammirare l'intero percorso fatto fin ora.

Da qui, si potrebbe anche salire al rifugio del Fargno, bisognerebbe seguire la cresta erbosa, senza passare su alcuna traccia ben definita.

Il percorso proposto invece, continua verso la valle di Panico, i passaggi sulle rocce piu' spettacolari sono finiti, anche se qualche strapiombo ancora vi si trova.

Anche in questo caso, la traccia non e' proprio ben definita, occorre comunque arrivare alla fine della val di Panico, scendendo piu' gradatamente possibile, il punto dove finira' il sentiero e' quasi sempre visibile.

Giunti a ritrovare la sterrata della valle, la si segue verso destra, sempre in leggera discesa riporta al paesino di Casali.

Il percorso richiede completa assenza di vertigini, inoltre, alcuni tratti su pendio ripido, ricoperti di erba, potrebbero essere pericolosi in caso di pioggia o erba umida, non occorre imbrago, tanto non c'e' alcun cavo cui assicurarsi, anche se ho visto persone portarsi una piccozza, in caso di scivolata.

Circa 4 ore, circa 10km di sviluppo.

GIUGNO 2014

ATTENZIONE: a seguito dei forti terremoti del 2016, la percorribilita' di questo sentiero e' tutta da verificare !!!

SCARICA PERCORSO SU GPSIES