sabato 19 novembre 2016

CIMA ANTERMOIA


REGIONE: TRENTINO ALTO ADIGE - TREKKING + VIA FERRATA

Impegnativo percorso che partendo da Pera di Fassa (seggiovia Vajolet 1 e 2), porta in quota ai piedi delle torri del Vajolet per poi proseguire verso la cima Antermoia a 3002m, offrendo un panorama spettacolare sulle dolomiti e sull'arco alpino.

Siamo nella zona del Catinaccio / Torri del Vajolet, si parte con la seggiovia a Pera di Fassa (apertura impianti alle 8), una biposto divisa in due tronconi, l'ultimo dei quali vi lascera' a circa 1800m di quota, dove una comoda sterrata, porta in circa mezz'ora (passo svelto) ai 1950m del rifugio Gardeccia.

Chi volesse evitare questa scarpinata iniziale, puo' usufruire del servizio minibus, si prendono sempre dal parcheggio della seggiovia, possono essere forse piu' utili al ritorno, quando si e' stanchi, arrivano e ripartono proprio davanti il rifugio Gardeccia, evitando cosi' la sterrata che collega il rifugio con l'arrivo della seggiovia.

Dal rifugio si prende la sterrata in direzione rifugio Preuss, la pendenza e' fin da subito elevata e si mantiene tale fino al rifugio, ben visibile perche' costruito proprio su uno spuntone di roccia (mezz'ora passo svelto).

Rifocillati con uno strudel e un cappuccino al modico prezzo di 6,5 euro, si continua ancora sulla sterrata, direzione rifugio e passo Principe (ancora mezz'ora al solito passo).

Al valico si ha la possibilita' di scegliere il sentiero normale che arriva al passo di Antermoia a quota 2770m, ben visibile sul lato destro della cima, o la ferrata che invece permette di salire proprio in cima.

Io ho scelto quest'ultima soluzione;
per quanto riguarda la ferrata, nonostante avessi tutta l'attrezzatura, in pratica ho smesso quasi subito di usarla, in quanto non e' mai verticale, per quasi tutto il tempo si sale su rocce facili, dove la presenza del cavo non e' indispensabile ma aiuta comunque, ho visto molti salire senza attrezzatura, meglio comunque avere un po' di dimestichezza con la roccia, fatta eccezione per la cima, l'esposizione non da' problemi.

A quota 3000m, si arriva ad appena 100m dalla croce di vetta, per raggiungerla occorre passare proprio sulla cresta, abbastanza affilata, senza cavo di protezione e abbastanza esposta, questo quindi e' l'unico tratto "pericoloso" della via.

Dopo le foto di rito (Marmolada, Sass Pordoi, Sass Long, torri del Vajolet, Scliar ecc), si scende per la ferrata est (siamo saliti sulla ovest), continuando dapprima sulla cresta quindi affidandosi al cavo d'acciaio, si comincia a scendere.

La discesa presenta le stesse difficolta' della salita, se non avete usato l'attrezzatura a salire, probabilmente non vi servira' neanche a scendere, occorre arrivare quasi al fondovalle, ben riconoscibile per la presenza del lago di Antermoia, il percorso da me seguito punta poi al passo di Laussa, altrimenti avreste la possibilita' di dirigervi verso il lago, quindi il rifugio Antermoia per poi salire al passo Laussa, molto piu' lungo in questo caso.

Dal passo Laussa, e' tutta discesa, salvo brevi contropendenze, si guadagna il fondovalle in maniera abbastanza agevole, solo qualche passaggio su roccette, poi dal passo delle Scalette, il percorso si fa' piu' impegnativo.

Questo tratto e' indicato come sentiero attrezzato, il cavo d'acciaio pero' e' presente solo per brevi tratti almeno mezz'ora dopo l'inizio, tuto il resto e' un disarrampicare per roccette, facili, ma occorre non mettere il piede o la mano in fallo, pena ruzzolare qualche metro.

Circa a quota 2050m, sulla destra torna il cavo d'acciaio, io pero' ho proseguito sul sentiero 583, su terreno a volte un po' franoso, in parte nel bosco che qui fa' la sua ricomparsa, il tracciato e' sempre ben evidente.

Ultima mezz'ora di cammino per tornare al rifugio Gardeccia, dove come dicevo all'inizio, in caso di stanchezza, si puo' optare per scender con i pulmini, viceversa aggiungete un'altra mezz'ora per arrivare alla seggiovia Vajolet 2.

Il percorso ha uno sviluppo di 19km circa.

SETTEMBRE 2013