martedì 18 ottobre 2016

MONTE SIBILLA da FOCE


REGIONE : MARCHE - TREK

Percorso mediamente impegnativo che permette di arrivare in vetta al monte Sibilla, passando anche per la brevissima e facilissima ferratina, nonche' per la fantomatica grotta della Sibilla, ormai crollata e ridotta ad un cumulo di macerie.

Per evitare il percorso piu' classico che passerebbe per il rifugio Sibilla, gestito e a cui si arriva anche con l'auto, si parte dal fondovalle, un chilometro circa prima del paesino di Foce di Montemonaco, ai piedi della valle dei laghi di Pilato, percorrendo uno dei vecchi sentieri di Civitetto, descritto anche nel libro di Spagnoli "percorsi dimenticati dei Monti Sibillini".

Si lascia la macchina poco prima di un parcheggio sulla destra piu' grande (500m prima di Foce), quindi piu' utile in caso di numerose auto, in modo da avere il sentiero di salita ad appena 50m a valle.

La partenza del sentiero non e' segnalata, e non e' nemmeno ben visibile, si nota soltanto una traccetta che dall'asfalto parte subito in salita, una volta imboccato poi, si avra' per le prime centinaia di metri, l'impressione di aver sbagliato, la traccia e' esile e a volte bisogna spostare i ramoscelli per passare.

Questa prima parte si sviluppa all'interno di un basso bosco, comunque sempre in salita, aggirando la costa del monte sulla destra e seguendo sempre la traccia piu' battuta, si riesce ad uscire dal bosco e a puntare diritto ad un basso e recentemente ristrutturato bottino per l'acqua, da cui purtroppo non e' possibile prenderne (scoglio della Volpe).

Da questa costruzione, che non e' nemmeno in grado di offrire alcuna protezione in caso di maltempo, si prosegue alla sua sinistra, su quella che sembra una carrareccia, ma che in realta' serve solo come collegamente con un altro bottino piu' a monte dove, ancora a sinistra, si torna su sentiero in mezzo al prato.

Nella stagione giusta, dal ripido canale a sinistra del bottino, viene giu' una bella cascata, decisamente secca a settembre.

Aggirata la costa della montagna, giunti a scoprire Foce in valle, la cresta del Torrone sulla sinistra, e' ora di abbandonare il sentiero, per quel poco che si vedeva, puntando diritti in salita sulla cresta.

A quota 1700m circa, si incrocia la strada senza senso proveniente dal rifugio Sibilla, la si ignora proseguendo subito oltre.

Sulla sinistra, poco distante (circa 500m), il casale della Banditella, ora rifugio Mazzaroni, che pero' non viene toccato dal giro, che invece prosegue superando un'abbeveratoio, dove prendere acqua e' possibile solo dai tubi che usano i pastori, chiusi alla meno peggio.

Dopo la fonte, si punta alla sella, raggiunta la quale, ci si immette sul sentiero, piu'trafficato che porta prima alla corona e poi alla cima della Sibilla, a quota 2173m.

Da questa facile cresta, i panorami cominciano ad essere degni di nota, alle nostre spalle, i monti Gemelli, il monte dell'Ascensione e il mare in lontananza, poco piu' a destra il Corno Grande, subito prima del Vettore.

A valle invece, le ripide pareti che danno vita alla Gola dell'Infernaccio, sovrastate dal monte Priora e piu' a sinistra, pizzo Berro e monte Bove sud.

Il percorso GPS, per la verita' non passa per la facile ferrata, che non e' improbabile trovare intasata di gente, poco avvezza,
che per scendere 5 metri, impiega 5 minuti, aggira invece la corona sulla sinistra, per appena 100m, salendo poi per un canalino di pochi metri, meno ripido della via classica.

Tornati sul sentiero battuto, si passa accanto alla ex grotta, che adesso non merita nemmeno una sosta, per raggiungere in breve la cima.

Il percorso prosegue sempre su cresta, con una breve disarrampicata su facili roccette, fino a deviare decisamente a sinistra, una volta raggiunta la sella, scendendo sulla costa del monte.

Causa maltempo siamo costretti ad una deviazione proprio verso il rifugio Mazzaroni che non avremmo toccato, circa 15 minuti a scendere e poco piu' a tornare sui nostri passi.

Se il meteo concede invece, si volta a destra su sentiero piu' evidente rispetto la discesa appena fatta in maniera abbastanza approssimativa.

Ora si segue sempre la traccia principale, ben visibile, fino a rientrare nel bosco di faggi e scendere alla strada di Foce.

A Foce si puo' mangiare alla Taverna della Montagna.

Circa 15km di sviluppo, 1400m di dislivello in poco piu' di 7 ore soste comprese.

SETTEMBRE 2013 (RIFATTO APRILE 2014

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