martedì 11 ottobre 2016

LA 100KM PARTE 4


REGIONE : MARCHE UMBRIA - MTB

Dal valico di Fossato di Vico, si traversa la strada seguendo la carrareccia che attraversa il prato, al primo bivio in corrispondenza di alcuni piccoli ripetitori si tiene la sinistra in salita.

Tutta dritta adesso, seguendo la sterrata principale, pedalabile anche se non mancano i sassi lungo il percorso e qualche pettata corta ma ripida.

Giunti a vedere un prato sul versante sinistro del monte, fare attenzione a lasciare la sterrata per un sentierino che taglia il prato, seguirlo cercando di guadagnare quota pian piano, passando a sinistra di un evidente abbeveratoio, dove non credo che l'acqua sia potabile perche' proveniente da un invaso artificiale subito a monte.

Puntare indicativamente, il rifugio di cima Costicciola, fino a che non si trova un'altra sterrata che sale da Fossato di Vico e che va presa a sinistra, in salita.

Rimanendo sempre su quella principale, si passa a destra di un altro invaso artificiale, per poi incrociare la strada asfaltata che sale da Fossato.

Prendere anche questa a sinistra, in salita, per poi lasciarla al primo tornante, a favore di una sterrata sulla destra.

Il panorama in questo punto non e' male, alla vostra sinistra la cima Mutali con gli evidenti generatori eolici, dietro di voi, il monte Cucco, la valle dove sorge Sigillo, Costacciaro ecc, fino ad arrivare proprio sullo sfondo a vedere il monte Nerone, a destra invece la piana verso Gualdo Tadino e in lontananza il monte Subasio.

Tenersi sulla sterrata, fino a guadagnare il fondo valle, dove si lascia quella che scenderebbe proprio in fondo, a favore di un'erta pettata con sassi sulla sinistra.

Puntare in questo punto a passare alla sinistra dell'evidente traliccio elettrico che sorge in mezzo alla costa del monte Maggio.

Fare attenzione a seguire il sentiero principale, che corre a mezza costa, mescolandosi purtroppo ad altre tracce di animali; finito il prato, si entra in una rada pineta, quindi in un rado boschetto, con leggeri saliscendi si arriva ad incrociare una sterrata che sale da Palazzo Mancinelli e che si segue a sinistra, in salita.

Ancora a sinistra in salita anche al successivo bivio, per arrivare con brevi pettate ai prati di Valsorda, bar, ristorante da Clelia (aperto in stagione) e fontanella d'acqua.

Proseguire lungo la strada asfaltata (in falsopiano), evitando l'indicazione (in salita) per il Serrasanta, ben presto l'asfalto lascia il posto allo sterrato, che sempre in salita e per una lunghezza di poco piu' di 3 km, ci porta a Pian delle Vescole, dove finalmente inizia la discesa.

Si scende quindi su sterrata, molto veloce, al primo tornante (sinistrorso) si segue ancora la strada, che va poi abbandonata per un'altra sterrata, meno "trafficata" che si diparte sulla destra, ad angolo di 180°, per beccare il punto giusto conviene seguire il tracciato GPS.

Breve tratto rettilineo, quindi curva secca a sinistra, ora la sterrata va abbandonata per deviare decisamente a destra, su prato, in fondo al quale si dovrebbero vedere delle tracce di passaggio.

Si rimane sempre sulla sterrata principale, e sempre in discesa si arriva all'abitato di Belvedere, si attraversano le casette in legno, residuo dei tempi del terremoto '97, per prendere l'asfalto principale che scenderebbe a Campodonico.

Lo si abbandona dopo la prima curva a destra, a favore di un'altra sterrata in decisa salita, che permette di valicare la collinetta e scendere a valle, sbucando esattamente dove poi ricomincia la salita.

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